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domenica 17 febbraio 2013

Lincoln, l'importanza delle nostre Scelte


Venerdì  sono stata al Cinema, non accade spesso, ma ultimamente quando accade scelgo bene.
L’ultimo film che avevo visto era stato ARGO con Ben Affleck, molto bello, appassionante, mi ha tenuta col fiato sospeso fino all’ultimo secondo anche se sapevo già come andava a finire. 
Venerdì sera è stata la volta di “Lincoln” di Steven Spielberg, accompagnato da un’ottima compagnia e da una Coca piccola.
Ma veniamo al dunque:
il film è tutto incentrato su un particolare momento del mandato di Lincoln: la sua battaglia per l’approvazione del tredicesimo emendamento, che nel bel mezzo della Guerra di Secessione, avrebbe garantito pari diritti giuridici ai bianchi e ai neri, che è anche tema centrale del libro “Team of Rivals” scritto da Doris Kearns Goodwin, da cui Spielberg ha preso spunto.
I personaggi sono stati sviluppati molto bene, se ne percepiscono le caratteristiche psicologiche, ed è quasi impossibile non riconoscersi  in qualcuno di loro; per non parlare  della somiglianza tra l’attore Daniel Day -Lewis, truccato in maniera impeccabile (cosa che non posso dire per Di Caprio in “J. Edgar”), e Lincoln, che è a dir poco impressionante.
Mi viene da dire che sarebbe quasi perfetto già così com’è per essere recitato in teatro; gli scenari non sono molti, ciò che conta nel film di Spielberg è il personaggio e la sua interiorità, senza mai scendere nel banale.
Interessante è anche il largo spazio che si è dato alla famiglia, al rapporto con la moglie, con i figli, con  la morte e col dolore, argomenti, che a mio modesto parere, sono proprio quelli che rendono lampante “l’Uguaglianza”, aldilà del colore della pelle, della distanza dal mare e della cultura.
In questa pellicola l’Idealismo fa da padrone: un uomo politico che decide di fare qualcosa perché è giusto, e non perché gli avrebbe portato voti, voti che anzi dovrà procurarsi “malleando” gli elettori più difficili tra i Democratici. L’approvazione del 13esimo emendamento doveva avvenire prima che la Guerra finisse, nessuno l’avrebbe approvato in caso contrario, e cosa più importante, i Nordisti avrebbero vinto la guerra comunque per superiorità bellica e l’emendamento sarebbe risultato come un’imposizione dittatoriale e non come una scelta.
“Scegliere”… sappiamo ancora che cosa vuol dire?
Non mi dilungo oltre, questa che ho raccontato è principalmente storia, ma ricamata con spunti e riflessioni, ed è un invito ad andare a vedere questo film; siamo anche in periodo elettorale e a me ha fatto molto bene all’Anima, chissà che non abbia questo effetto su tutti…
Ma poi lo sappiamo tutti, la Storia ce lo racconta, che gli Afroamericani non arrivarono ad avere pari diritti se non dopo il 1955, anno in cui Rosa Parks, una “colorata” si rifiutò di cedere il posto ad un bianco.
Ho trattato il “Great Awakening” in un articolo di un altro blog, sotto il profilo musicale… qui il link.
 

 

 

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