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martedì 3 settembre 2013

Rivestirsi...

Tutto nasce da una tovaglia dismessa.
C'è una tovaglia molto bella nei nostri cassetti di cucina che non ce la fa proprio più, col tempo si è sbiadita e il tessuto non è ancora così compatto; il babbo comincia a scorrazzare su internet cercando un modo per decorarla, e scopre che con i colori acrilici, mescolati ad un gel fissante, si può colorare sul cotone e il colore resiste al lavaggio.
L'unico inconveniente è che l'acrilico rimane un po' plastificato ed è necessario lavarlo più volte, ovviamente a freddo, prima di ottenere un risultato meno rigido.

La procedura è molto semplice: si mescola il fissante con il colore acrilico in una dose di 1:1 e si comincia a dipingere.
Una volta asciutto si ripassa uno strato di gel sia sopra il disegno, sia dietro, in modo da preservare più a lungo il colore in tutte le sue sfumature; dopodiché si lascia asciugare bene, i tempi non sono affatto lunghi.

L'unica difficoltà che riscontriamo è che il colore acrilico non si stende alla solita maniera dei colori da stoffa, meno corposi, ma risulta più duro e quindi è consigliabile lavorare su un disegno grande che non richieda troppi particolari in piccolo. Non è impossibile comunque, richiede solo un po' di attenzione in più.

Ma io non ho fatto certo una tovaglia! Quella la lascio al babbo, che ci ha pensato per primo, io ho realizzato delle magliette.
Approfittando dei saldi estivi ho acquistato due canottiere da intimissimi, scegliendo tra quelle in cotone e non in microfibra.
Una l'ho tenuta per me, e l'altra l'ho regalata ad una persona molto speciale e generosa :)

 

 
Questa col Girasole è la mia, in onore della mia passione per Giorgia,
l'ho creata in previsione di una serata di Pianobar estiva, e devo dire che è stata molto apprezzata.
 
 
 
 
Poi ho pensato ad una storia.
La maglietta che ho realizzato successivamente nasce da una storiellina molto semplice; volevo disegnare un altro fiore, ma con un approccio diverso, meno descrittivo o realistico, ma che richiamasse un po' la fiaba.
Allora per prima cosa scelgo il fiore: un bel tulipano dai toni gialli e arancio su sfondo nero, in modo da creare un bel contrasto di colore.
Mentre lo disegno mi chiedo: "E se volasse?"
 
 
 
Allora ho cominciato a pensare ad una specie di metamorfosi: il tulipano diventa un palloncino e comincia a volare, diventa qualcosa di più leggero, quasi a sorvolare le asprezze della vita sulla terra, i bruchi che ti masticano, i piedi che ti calpestano...
Quasi a cercare un pezzo mancante per raggiungere la serenità, il tulipano, solo perché riesce ad immaginarlo, e non per qualche strana magia o trucco, si stacca da terra.
Non c'è trucco e non c'è inganno: "Se lo puoi immaginare, lo puoi fare" :)
 
E allora: "Storia di un tulipano che credeva di essere un palloncino"
 
 
 
 
 
 

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