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anello fiaba di Elisabetta Tognetti Baba Jaga Gioielli |
"C'era una volta e una volta non c'era" una serata da passare su sedie o cuscini, con una "maga" che ci legge una fiaba, filtri di tisane che aspettano di tuffarsi nell'acqua bollente e un odore magico e di spezie che si propaga nell'aria; in un angolo ritratti di Streghe barbute e belle Principesse, accanto, gioielli che non solo brillano, ma fanno volare con la fantasia...
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un particolare di Baba Jaga d'Inventati&Recuperati |
Ieri sera, come già avevo annunciato sul blog ormai un mese fa, si è svolta la serata organizzata da me, Elisabetta Tognetti, Francesca Torre e la Libreria il Filo Rosso di Calenzano, "una fiaba in libreria..."
Molte persone ci hanno seguito nel mondo incantato della Fiaba, prima con l'introduzione di Elisabetta Tognetti, e successivamente attraverso la Lettura (con la "L" maiuscola!!!) di Dalia Zipoli, che ha coinvolto tutti fino all'ultima parola, tanto da farci sospirare un: "ah ma è già finita? Peccato"
In seguito, sorseggiando tisane e gustando biscottini ai semi di papavero, ci sono stati commenti, domande sul significato della fiaba, sui personaggi e sugli archetipi che rappresentano; le persone, incuriosite, hanno sfogliato i libri, hanno potuto osservare i lavori miei e di Elisabetta, la proiezione di Francesca Torre sulla "Casa Viva", e i manufatti in ceramica di Terragaia selezionati per l'occasione...
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la casa gioiello di Elisabetta Tognetti Baba Jaga Gioielli |
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Vassilissa la bella, acquerello d'Inventati&Recuperati Caterina Metti
"Se ti perderai e avrai bisogno di aiuto, domanda a
questa bambola che fare, e sarai assistita. Tieni la bambola sempre con te. Non
parlarne a nessuno, e nutrila quando ha fame. Questa è la promessa di mia madre
e la mia benedizione.” |
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allestendo con Elisabetta |
l'ultima parola a Baba Jaga, la saggia:
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Baba Jaga d'Inventati&Recuperati
“Il lungo mento era ricurvo verso l’alto e il lungo naso
verso il basso, così si incontravano al centro. Aveva una una barbetta a punta
tutta bianca e verruche sulla pelle per il suo commercio con i rospi. Le unghie
nere erano spesse e ricurve e tanto lunghe che non poteva chiudere la mano a
pugno.”
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