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mercoledì 27 febbraio 2013

Crumble al cioccolato Matematica




Il cioccolato con la matematica c’entra per 2 diversi motivi per quanto mi riguarda:

1) Aiuta la concentrazione e in più contiene la Feniletilamina (detto anche ormone del piacere), un ormone naturale psicoattivo dalla struttura simile a quella delle Anfetamine.

Forse non sarebbe male abituarci fin da bambini a mangiare un dado di cioccolata prima di affrontare i compiti di matematica, magari ci abitueremmo ad affrontare l’esercizio con meno “depressione” e paura di fallire, come i cani di Pavlov potremmo associare uno stimolo ad una determinata azione.

2) La mia professoressa di matematica alle medie ci fece capire quanto fosse importante essere precisi in matematica e in scienze, e quanto fosse determinante svolgere un esperimento seguendo punto per punto la scaletta, altrimenti avremmo ottenuto risultati sempre diversi. Tutto questo attraverso un delizioso e divertente compito a casa: preparare una torta di cui lei ci aveva fornito la ricetta, lasciandoci decidere l’ordine in cui mettere gli ingredienti, sotto quale forma metterli (liquida o solida) e quanto e come cuocere la torta stessa.

Fenomeno! 20 ragazzi, 20 torte diverse!

Questa che propongo qui è la mia (anche lei la fa così!), ma oggi ho dato alcune variazioni:

Ingredienti per circa 8 tortini:

una manciata di nocciole

7, 8 biscotti secchi

150g di cioccolato fondente amaro

70g+20g di burro

2 uova

40g di zucchero

1 cucchiaio scarso di maizena

2 cucchiai di cacao (io uso il Van Houten)

 

Per prima cosa macinare  una parte delle nocciole con i biscotti fino a ridurre tutto in polvere…poi aggiungere anche le altre nocciole e tritare, stavolta però meno finemente.

Fondere circa 20g di burro e mischiarlo alla polvere e granella di nocciole e lasciare da parte.

In una bacinella fondere a bagnomaria il cioccolato e il restante burro, poi spegnere e togliere dall’acqua calda per stemperare.

Montare gli albumi a neve ferma e conservare in fresco.

Montare i tuorli con lo zucchero fino a che saranno diventati bianchi e spumosi, poi versare a filo il cioccolato fuso; aggiungere la maizena ed infine il cacao, sempre mescolando a bassa velocità con le fruste.

Versare il composto negli stampini (io ho usato quelli in silicone) e coprirli con il crumble.

Infornare a 180° per un quarto d’ora circa…forse anche meno...l'interno deve rimanere morbido.

 

 

Tortine allo Zenzero e Cocco (quelle che piacciono alle Fate)



Guardando le casine delle Fate che ha realizzato babbo Riccardo ha cominciato a farsi strada in me l’idea di realizzare un dolce che le accompagnasse bene.

Le casine delle Fate sono oggetti ornamentali, come si vede nella foto, ma portano con se’, perlomeno per quanto mi riguarda, un grosso “bagaglio immaginifico” ( se può di’???).
Bello leggere “Peter Pan nei giardini di Kensington” con un dolcetto così in mano, un dolcetto che sa di esotico, ma che ricorda così tanto il nostro “limone” mediterraneo;  tanto per far capire, che “l’avventura” si trova anche in un limone, se si ha la sensibilità giusta per sentirla.

Cosa c'entra l’esotico con le Fate?

Principalmente il Mondo Fantastico e la ricerca dell’ “Esotismo” (caratteristica letteraria sviluppata già prima di  M. Barry) sta a significare non solo la ricerca d’evasione da una realtà che non ci appartiene e nella quale non riusciamo ad esprimerci e a realizzarci, ma nel caso più specifico di Peter Pan, il Mondo Fantastico si apre nel giardino dietro l’angolo e rappresenta un passaggio, naturale e biologico dell’essere umano, ma allo stesso tempo un passaggio interiore che si concretizza nello sviluppo e nella formazione dell’identità.
 
 
illustrazioni di Arthur Rackham
altre sue stampe qui
 

Ma adesso veniamo alle tortine!
 

Ingredienti:

per la Pasta Frolla croccante:  (è una rivisitazione della frolla utilizzata per una crostata da Cavoletto di Bruxelles qui il link alla sua ricetta)
250g di farina

125g di burro non troppo freddo
2 tuorli
2 cucchiaini (o più) di acqua fredda
100g di zucchero

 

Per la crema pasticcera allo zenzero:
3 tuorli
3 cucchiai rasi di zucchero
3 bicchieri di latte
3 cucchiai di farina (o 2 e ¼ di fecola di patate)

Un pezzetto di zenzero grattato finemente

 

Altri ingredienti:

farina di cocco
zenzero grattato
acqua
zucchero
fragole
zucchero di canna

 

Per prima cosa grattare la radice di zenzero finemente, fino ad ottenerne un cucchiaio raso.

In una padella antiaderente versare lo zenzero, e circa 16 cucchiai d’acqua, e 8 di zucchero e far sobbollire, non deve caramellare, deve solo sciropparsi, quindi, nel caso il liquido si ritirasse troppo, aggiungere un po’ di acqua.  Lasciar raffreddare.

Adesso va preparata la pasta frolla; col procedimento classico, sbriciolare il burro con la farina, poi aggiungere le uova e da ultimo l’acqua fredda (q.b).

L’acqua fredda in questo caso contribuisce a rendere la frolla più croccante.

Fare una palla, avvolgerla nella pellicola e far riposare in frigorifero una mezz’ora.

Ora preparare la crema: mettere a bollire il latte, a fuoco basso, con un cucchiaino di zenzero grattato, nel frattempo sbattere le uova con lo zucchero a aggiungervi la farina setacciata; quando il latte sta per bollire, togliere dal fuoco e versarvi a filo il composto delle uova mescolando velocemente con la frusta, dopodiché rimettere sul fuoco continuando a mescolare velocemente.

Una volta pronta, trasferire in una bacinella per facilitarne il raffreddamento, cospargerla con lo zucchero e coprirla con la pellicola (deve stare aderente).

A questo punto, spianare la frolla, e foderare gli stampini da tartelletta, bucherellare con la forchetta e, con gli albumi rimasti spennellare (servirà a dare croccantezza al guscio). Mettere in frigo.

Alla crema aggiungere un cucchiaio di farina di cocco e mescolare bene.

Trasferire la crema nelle tartellette, cospargere con cocco e zucchero di canna e cuocere in forno a 180° i primi 5 minuti con modalità statica (sopra-sotto), successivamente  impostare sul ventilato, ricordandosi che questa modalità alza la temperatura del forno, quindi abbassarla di 10° perlomeno.

Quando le tartellette saranno ben cotte e lo zucchero sopra si sarà brunito, tirarle fuori dal forno per raffreddarle, e appena sarà possibile tirarle fuori anche dagli stampini.

A parte lavare e tagliare le fragole in 4.

Disporre le fragole sulla tartellette, e lucidarle, servendosi di un pennello da cucina, con lo sciroppino allo zenzero preparato all’inizio, poi spolverare con il cocco.

 

Mi sono immaginata che queste tortine fossero perfette mangiate con le amiche di fronte ad una tazza di tè ;)


Qui vi riporto il consiglio prezioso che mi ha dato la mia amica Claudia:


"Cara Caterina, la ricetta mi fa venire l'acquolina in bocca. Vorrei farti una proposta: quando prepari la prossima volta la ricetta, invece del burro, usa il ghee, cioè il burro chiarificato (il burro viene bollito, eliminando le proteine animali e la parte acquosa): cambia completamente proprietà, non aumenta il Colesterolo, stimola il fuoco digestivo e migliora la freschezza della carnagione e la luminosità cutanea, agisce da afrodisiaco.

Non so, ma poi è anche molto buono, ha un aroma particolare....da burro cotto e vaniglia.


E solo un suggerimento. Ho visto che ci sono il ginger, re delle spezie, e il cocco, sempre buono ma particolarmente adatto a rinfrescare mente e corpo. Il ginger, chiamato anche zenzero, è un rizoma asiatico, portatore di tante proprietà benefiche che trova applicazione in tutte le cucine tradizionali asiatiche, e si sta facendo conoscere anche qui in Europa. Ha un sapore amaro e piccante ed è un ottimo rimedio per contrastare l’arrivo di influenze e raffreddori. Come il ghee, è ottimo per ridurre il colesterolo “cattivo”. Nell’Ayurveda la buona digestione è il fondamento per una buona salute. Siccome il ginger ha un sapore dolce nella seconda fase della digestione, quella non percepibile dal gusto, non disturba persone che hanno tanto calore nel corpo, anzi, il ginger ha un effetto rinfrescante sul organismo, nonostante stimoli il fuoco digestivo.

 Per fare il ghee:

Mettere il burro tagliato a pezzi da 100 gr. Si scioglie a fuoco moderato e quando è sciolto, si alza il fuoco e si porta ad ebollizione. Appena la superficie è coperta di schiuma, mescolare delicatamente e abbassare il calore al minimo. Lasciare sobbollire indisturbato, senza coprire, finché il sedimento sul fondo della pentola passa da un colore bianco a un colore dorato, e il ghee diventa trasparente. Si filtra con un panno di cotone molto sottile. Importante: usare burro biologico!!!

 
per contattarla e vedere più da vicino il suo lavoro:
Claudia Brebeck
http://www.artandayurveda.com/
 
 


 

 

 

martedì 26 febbraio 2013

che...Scatole!


Non c’è post più appropriato dopo queste elezioni, ma qui volevo presentare le mie scatoline, e non quelle che mi sono venute ieri... (!!!)
Ma andiamo avanti,

l’anno scorso durante una mostra di hobbistica a Bologna mi sono imbattuta nella “pittura country”.

 
 
Il corso di un’ora era già al completo, però ne ho approfittato per dare un’occhiata da vicino e carpire qualche segreto.
Quando sono tornata a casa ho guardato dei tutorial (ce ne sono un sacco)e mi sono informata un po'. Questo stile è molto carino ed è adattissimo per decorare portagioie, bigliettini e stoviglie.
Può essere un pensiero carino da regalare ad una mamma...la mia ha aprezzato!
La Rosa è il soggetto maggiormente rapresentato, ed in tutte le sue forme e sfumature, mentre i colori prediletti sono quelli delicati come i pastello dai richiami Provenzali.
 
 






 
La tecnica è molto semplice una volta capito il meccanismo, infatti un’unica pennellata serve a dare profondità, sfumatura cromatica e ombra; per questo lavoriamo con 3, 2 colori alla volta.
Il pennello utilizzato è specifico ed ha le setole in obliquo.
 
 

giovedì 21 febbraio 2013

bianco come il Muro


Questo post è dedicato ai Murales.

Spesso una stanza richiede di essere adornata tramite oggetti, talvolta invece si sceglie di decorare il muro per soddisfare tale necessità.

Questa tecnica può servire anche a conseguire altri obbiettivi; per esempio la stanza potrebbe essere piccola, e allora, grazie alla prospettiva, potremmo darle un senso di profondità maggiore; oppure  la stanza ospiterà la camera di un bambino e quindi richiede di essere adornata in maniera particolare, con motivi gioiosi e colorati.

parete di camera mia
 
 
Utilizziamo colori acrilici perché crediamo fermamente che siano migliori della vernice vera e propria;  innanzi tutto perché sono più brillanti e miscelabili, oltre che per un discorso di assenza di cattivo odore,  e danno la possibilità nel dare maggiore volume.

Il lavoro consiste in un sopraluogo per verificare le caratteristiche del muro e la sua posizione. In questa occasione scattiamo una foto, che ci permetterà di realizzare in maniera fedele a quello che poi sarà l’originale, un bozzetto.

Dopo ciò verrà fatto uno schizzo a matita sul muro, poi successivamente colorato e arricchito nei particolari.

E’ possibile commissionare questo lavoro tramite la nostra mail.

Qui sotto potete vedere il primo disegno di bozza su carta:





 

 

 

 

 

mercoledì 20 febbraio 2013

Se avessi gli occhi da Orientale, Spaghetti di riso a modo mio

Ingredienti per 4 persone:
4 fette di petto di pollo, o 6 cosce disossate;
250ml di latte di cocco
1 limone bio
1 cucchiaio di curry
1 cucchiaino raso di curcuma
Peperoncino in polvere q.b.
Radice di zenzero grattata q.b
Maizena q.b
1 pentolino di brodo vegetale
6 peperoncini verdi dolci
160g di spaghetti di riso
1 porro
Olio, sale, salsa di soia
 

Per prima cosa, prendere il pollo, tagliarlo a striscioline e passarlo nella maizena; scuoterlo bene e saltare in padella con un filo d’olio; quando avrà formato una bella crosticina colorita va tolto dalla padella.
Tenere in caldo del brodo vegetale.
Nella stessa padella adesso soffriggere a fuoco lento, aggiungendo un po’ di olio se non ne è rimasto abbastanza dalla precedente cottura del pollo, il porro tagliato a fettine sottilissime, poi aggiungervi i peperoncini verdi, tagliati anch’essi sottilissimi.
A parte pulire la radice di zenzero e grattarla; la quantità è a gusto personale.
Lavare il limone e grattarne la scorza.
A questo punto, quando i peperoni e i porri si saranno appassiti, versare il latte di cocco, far prendere il bollore e poi abbassare la fiamma al minimo.  Aggiungervi adesso il curry, la curcuma e il peperoncino.
Se il composto si ritira troppo allungare col brodo vegetale.
Portare ad ebollizione l’acqua e nel frattempo in un’altra padella, rovente, mettere il pollo precedentemente cotto e sfumarlo con la salsa di soia; quando quest’ultima si sarà ritirata bene lasciando il pollo ben “laccato”, trasferirlo nella padella grande con il resto del condimento (è carino lasciare qualche bocconcino per guarnire alla fine insieme a delle fettine di peperoncino crudo).
L’acqua ha raggiunto l’ebollizione, salarla, spegnerla e immergere gli spaghetti di riso (di solito stanno in infusione dai 4 ai 5 minuti).
Aggiungere adesso, la scorza di limone e lo zenzero, decidere se condire gli spaghettini “asciutti” o in “zuppetta”, nel secondo caso, prima di aggiustare di sale, aggiungere altro brodo vegetale.
Condire e servire in delle ciotole alte e strette…se poi si sapessero mangiare con le bacchette saremmo proprio fighissimi… in alternativa ci accontentiamo della nostra italianissima “ARRICCIASPICCIA”, comunemente chiamata: Forchetta!
C.



 

domenica 17 febbraio 2013

attorno alla parola "Biglietto"

Qui, una piccola galleria con alcuni dei nostri Biglietti d'Auguri...



Sono realizzati con acquerelli e china nella maggior parte dei casi, ma cerchiamo di utilizzare e accostare i materiali più disparati, come la stoffa, il legno ed anche i bottoni, con l'obbiettivo di raggiungere l'armonia necessaria a rendere il pezzo unico e personale.













 



 















Possono essere variate le dimensioni, oltre che i materiali impiegati e si possono richiedere dediche scritte con il pennino a china.



 
 
si possono ordinare tramite la mail fornita su questo blog tra i contatti e le informazioni personali.
 


 
 
clicca qui per visualizzare altri biglietti...

Lincoln, l'importanza delle nostre Scelte


Venerdì  sono stata al Cinema, non accade spesso, ma ultimamente quando accade scelgo bene.
L’ultimo film che avevo visto era stato ARGO con Ben Affleck, molto bello, appassionante, mi ha tenuta col fiato sospeso fino all’ultimo secondo anche se sapevo già come andava a finire. 
Venerdì sera è stata la volta di “Lincoln” di Steven Spielberg, accompagnato da un’ottima compagnia e da una Coca piccola.
Ma veniamo al dunque:
il film è tutto incentrato su un particolare momento del mandato di Lincoln: la sua battaglia per l’approvazione del tredicesimo emendamento, che nel bel mezzo della Guerra di Secessione, avrebbe garantito pari diritti giuridici ai bianchi e ai neri, che è anche tema centrale del libro “Team of Rivals” scritto da Doris Kearns Goodwin, da cui Spielberg ha preso spunto.
I personaggi sono stati sviluppati molto bene, se ne percepiscono le caratteristiche psicologiche, ed è quasi impossibile non riconoscersi  in qualcuno di loro; per non parlare  della somiglianza tra l’attore Daniel Day -Lewis, truccato in maniera impeccabile (cosa che non posso dire per Di Caprio in “J. Edgar”), e Lincoln, che è a dir poco impressionante.
Mi viene da dire che sarebbe quasi perfetto già così com’è per essere recitato in teatro; gli scenari non sono molti, ciò che conta nel film di Spielberg è il personaggio e la sua interiorità, senza mai scendere nel banale.
Interessante è anche il largo spazio che si è dato alla famiglia, al rapporto con la moglie, con i figli, con  la morte e col dolore, argomenti, che a mio modesto parere, sono proprio quelli che rendono lampante “l’Uguaglianza”, aldilà del colore della pelle, della distanza dal mare e della cultura.
In questa pellicola l’Idealismo fa da padrone: un uomo politico che decide di fare qualcosa perché è giusto, e non perché gli avrebbe portato voti, voti che anzi dovrà procurarsi “malleando” gli elettori più difficili tra i Democratici. L’approvazione del 13esimo emendamento doveva avvenire prima che la Guerra finisse, nessuno l’avrebbe approvato in caso contrario, e cosa più importante, i Nordisti avrebbero vinto la guerra comunque per superiorità bellica e l’emendamento sarebbe risultato come un’imposizione dittatoriale e non come una scelta.
“Scegliere”… sappiamo ancora che cosa vuol dire?
Non mi dilungo oltre, questa che ho raccontato è principalmente storia, ma ricamata con spunti e riflessioni, ed è un invito ad andare a vedere questo film; siamo anche in periodo elettorale e a me ha fatto molto bene all’Anima, chissà che non abbia questo effetto su tutti…
Ma poi lo sappiamo tutti, la Storia ce lo racconta, che gli Afroamericani non arrivarono ad avere pari diritti se non dopo il 1955, anno in cui Rosa Parks, una “colorata” si rifiutò di cedere il posto ad un bianco.
Ho trattato il “Great Awakening” in un articolo di un altro blog, sotto il profilo musicale… qui il link.
 

 

 

mercoledì 13 febbraio 2013

sbagliando si...fa una Rosa


 
Una sera mi venne in mente di fare una spilla pon pon con della stoffa avanzata da un vecchio vestito… comincio col piegare a fisarmonica i quadrati di stoffa, poi li lego con del filo forte. Non torna niente!!!

Bene allora…cos’è questa cosa? Comincio a piegare e soprammettere…ed eccola qui: una rosa!

Dopo aver cucito i petali, l’ho rifinita nei particolari, e vi ho cucito una spilla.

C.

"Dettagli"


"e' inutile tentare di dimenticare
per molto tempo ancora nella vita
dovrai cercare
dettagli cosi' piccoli che tu
non sei ancora pronto per capire
ma che comnunque contano per dire
chi siamo noi"
   

("Dettagli" Ornella Vanoni)
 
Ci presentiamo,

non è facile, ma ci si prova.

Non so se capita anche a voi che ci leggete, ma io non riesco mai a sintetizzare in poche parole quello che sono realmente, senza tralasciare qualcosa di significativo.

d’Inventati&Recuperati nasce dall’unione di padre e figlia per una passione comune: la Creatività.

Carta, pennelli, matite, acquerelli, acrilici, vernici, legno, latta, sassi…

Io, Caterina, ho tanti interessi, ma nel pieno dell’adolescenza credevo di averli persi tutti, l’unico che è rimasto con me fino ad adesso è la musica; studio canto dal 2004, e grazie a questa esperienza ho conosciuto un aspetto della musica che fino ad allora ignoravo: cantare non vuol dire che cercherai di fare successo in tutti i modi, cantare è molto più di questo, è dire qualcosa, interpretare, comunicare, liberare la voce nel momento in cui liberi l’anima, e quello, sembra strano, ma ti può bastare.

Amo fare foto, camminare (anche perché mi ostino a non fare la patente), leggere e cucinare, infatti ad un appuntamento è raro che mi presenti a mani vuote! Ma questo l’ho preso dalla mamma.

Riccardo, mi ha trasmesso la passione per il disegno, per la pittura, e per tutto ciò che vuol dire “riciclo”.

Lui disegna da una vita da autodidatta, ed ha molta più pazienza di me.

Nel suo lavoro, si occupa di ambiente, ama le passeggiate in montagna, leggere, il cibo piccante e le noccioline.

Io e mio babbo (si, babbo,perché a Firenze si dice così!) siamo un po’ due “spalatori di nuvole” alla Fred Vargas; tendenzialmente disordinati, io sono quella dalle mille idee e finisco per non realizzarle tutte, lui ha tante idee, ma con calma se le scrive e poi le mette in atto… mi sto impegnando per migliorare.

Questo blog dunque, non avrà un senso unico, strizzerà l’occhio all’Arte, alla Musica, alla Lettura e alla Cucina…perché la Creatività per noi è tutto questo.

C.